Ma' Rosa

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©FilmsDistribution

Vincitore del premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes, Ma' Rosa è il nuovo film del regista filippino Brillante Mendoza.
Racconta la storia di una madre, interpretata dall'attrice filippina Jaclyn Jose, che gestisce assieme al marito e ai quattro figli un piccolo negozio in un quartiere popolare di Manila. Sottobanco, tra i vasetti di caramelle e altri dolciumi, Ma' Rosa vende anche droga ai suoi clienti. La denuncia da parte di un ragazzo del posto e il successivo blitz della polizia cambieranno la sua vita e quella della sua famiglia.

La caratteristica che più colpisce del film di Mendoza è l'estremo realismo della messa in scena, ottenuto anche attraverso l'utilizzo della camera a mano da cui nascono inquadrature instabili e vibranti che inseguono i personaggi lungo le strade affollate della città o nel non meno caotico commissariato di polizia in cui la famiglia è rinchiusa. Sempre all'insegna del realismo, lasciando in secondo piano la ricerca formale che fu invece protagonista di altre sue opere quali
Sinapupunan (2012), Mendoza opta per una fotografia fatta di luci naturali, inquadrature istintive e non preparate, organizzate in un montaggio frenetico e non lineare.

Si tratta di una scelta estetica che ha provocato critiche anche aspre in occasione della presentazione del film a Cannes, dove
Ma' Rosa ha ricevuto un'accoglienza piuttosto tiepida. Questo particolare approccio estetico è invece pienamente giustificato dalla necessità del regista di ottenere il maggior realismo possibile. Grazie anche alla straordinaria prova di tutti gli attori, lo spettatore ha la sensazione di assistere a un documentario, a episodi di vita realmente vissuta. Jaclyn Jose, splendida protagonista, a seguito del premio ricevuto a Cannes ha ricordato come la più grande sfida di questo film sia stata quella di cercare di non recitare, dimenticare quindi l’approccio recitativo che aveva usato nei suoi film precedenti. Jaclyn Jose è una star del cinema filippino e ha lavorato in numerose serie tv di grande successo, così come Julio Diaz, già attore per Mendoza in precedenza e qui nel ruolo del marito di Rosa. Mendoza ha utilizzato i suoi attori in modo non convenzionale invitandoli ad affrontare una sfida recitativa inedita, immergendoli completamente nella realtà che racconta. Per aiutarli ad ottenere questo particolare livello di immedesimazione, il regista ha girato le scene in ordine cronologico.

Il risultato è un film che mantiene alta la tensione anche nei rari momenti di transizione, quelli in cui i personaggi si spostano solitari da un luogo all'altro della città, e nei quali il loro straniamento è sottolineato da una colonna sonora disturbante. Mendoza trasmette tutta l'urgenza di una storia semplice e descrive con efficacia i problemi complessi della società filippina. Si conferma un regista difficile perché non fa mai sconti allo spettatore e parla di storie dure con un epilogo che non è mai consolatorio.

Proprio il finale è da considerare tra i punti di forza di
Ma' Rosa, probabilmente uno dei più belli visti a Cannes quest'anno, nel quale la frenesia dettata dalla lotta per la sopravvivenza urbana lascia spazio alla riflessione. Lontana dalla famiglia che ha cercato in tutti i modi di proteggere, Rosa trova per la prima volta il tempo per riflettere, il tempo per piangere.
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